Le  ‘STRUTTURE ’  di   Fabrizio Colangelo

Nasce come scultore autodidatta   dopo una  lunga  l’esperienza di  lavorazione dell’ acciaio  presso la ditta di  famiglia. Tuttora unisce il lavoro   tecnico/manuale  con  quello  d’artista  riuscendo, attraverso  la sua   vivace  creatività ,a realizzare  sculture composte non solo da metalli ma    da  vari  tipi di  materiali , in certi  casi  anche quelli   plastici  come il policarbonato. Il suo lavoro  creativo   si  svolge  all’interno dei laboratori  artigianali in cui , quotidianamente, produce manufatti per le aziende   ma ha saputo sviluppare  opere    dallo stile raffinato     che oggi  gli   permettono di  esporre come scultore e plasmatore di ferro ed acciaio,  consentendogli   anche  l’ottenimento  di  numerosi premi e riconoscimenti. L’innato amore  per la scultura è stato incoraggiato  dal      maestro Achille Ghidini  il quale ha insinuato nella dinamica costruttiva  dell’opera  di  Colangelo il fondamentale concetto  del movimento   della massa  e della  forma, rendendola, in tal modo, sinuosa  e lineare.  La sua poetica  si  esprime tramite uno stile  personale che ha affinato  nel tempo,  confrontandosi con stili e generi  scultorei, architettonici  e di  design che hanno fatto, in qualche modo ,  la storia  dell’arte contemporanea   : si pensi ad esempio, al Minimalismo novecentesco   ,un genere  che  ancora oggi  lascia  un segno indelebile  nello  stile    poiché pone attenzione, esclusivamente, all’essenziale  .Lo spazio vuoto  viene ad    assumere una valenza insostituibile e non solo come spazio fisico   ma anche come spazio mentale . Non si può  comunque omettere di sottolineare l’attenzione ch’egli pone al rigore geometrico delle forme solide e all’essenzialità volumetrica  che  ha esaminato nell’ opera del  grande scultore Arnaldo Pomodoro come  pure certe influenze stilistico/ concettuali  che mettono in primo piano la  natura ( una tra tutte è il ‘design organico’ prospettato dal  celebre  architetto   Calatrava come integrazione organica di  tecnologia ,forma e funzione con le strutture che  si  trovano già in natura) . Ciò che, ad ogni modo , maggiormente  stupisce, è  osservare  come il  melange d’informazioni  stilistiche,  tratte  dalla grande storia   contemporanea  del  Novecento,  vada  ad assemblarsi   alla  sua  grande passione  per  un genere  da esse completamente  dissociato    :il genere  Steampunk    ovvero  un  filone sorto tra gli  anni Ottanta e Novanta  e che unisce   anacronisticamente  ambientazioni fantascientifiche a scenari dark ottocenteschi    se non addirittura   medieval/ cybernetici,     la cui prerogativa interessante,  sono proprio  i complementi meccanici , metallici  e gl’ ingranaggi che  segnano il tempo passato , lo confondono con  il futuro, creando  un’ idea d’  estetica   ‘fuori  dal   tempo’ ,   fruibile  in uno spazio   ‘oltre’  il reale  in cui l’arte  di  Colangelo  trova il proprio significato  e fondamento.

Anna Rita Delucca (Maggio 2017)

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